martedì, maggio 06, 2014

Latemar2 (La vendetta)

Ancora entusiasti dalla fantastica esperienza di domenica, siamo ritornati in forze per completare l'esplorazione del gruppo. Sognavo questa discesa da anni ma, vista frontalmente, come spesso accade, mi era sembrata al di fuori delle mie possibilità: un pendio ripido, con sotto una fascia di rocce, fa sempre pensare ad una situazione in cui un volo non perdona. Poi, visto lateralmente, appariva molto più abbordabile, soprattutto se in buone condizioni.

Partiti da Obereggen siamo saliti al Forcellone (senza rischiare di perdere tempo sulla forcella Anita). Poi al Cimon del Latemar. Scesi alla base abbiamo puntato alla forcella dei Camosci e poi alla Cima Valsorda. Scesi verso sud ci siamo raccordati alla discesa di domenica.
Ottimo rigelo, anche se non è stato freddo come domenica.
In compenso: nessuno in giro, solo un camoscio: il privilegio di sciare in un giorno di lavoro!
La forcella Anita non era tracciata e non sapevamo bene dove passare: sarà per la prossima volta.

La nebbia in valle nasconde a chi è rimasto in città la giornata fantastica.



Il pendio che ci aspetta: a occhio saranno 40 gradi: speriamo non sia troppo duro...
Il corno d'Ega salito domenica
In lontananza la cima Valsorda e a destra la forcella dei Camosci.
Panorama verso le Pale e il Lagorai orientale: a destra cima Cece




Il canale di accesso al pendio superiore


Dalla cima verso il catinaccio

Catinacci
La vertiginosa parete nord.

Marmolada

Discesa su firn commovente


Sci ai piedi anche nel canale



Sotto la forcella dei camosci era molto caldo e per sicurezza siamo passati uno alla volta.






Ultimo tratto ripido a piedi

Arrivo in cima valsorda






Fantastica discesa verso la Absam



Sciatore con attrezzatura inadeguata.
E poi la giornata finisce con birre e un fantastico tagliere di speck che ha indotto il vegano ad abiurare le sue convinzioni. (sono in attesa di foto compromettenti)

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