Avvicinamento la sera prima in furgone, buona dormita, colazione e alle 6.45 eravamo già in bici alla volta del rifugio Contrin. Lì abbiamo legato le bici ad un albero e abbiamo proseguito a piedi alla volta della forcella Marmolada. Sbucati alla forcella siamo ritornati nell'inverno. Un vento gelido e tracce di verglass sulla roccia. Ci siamo vestiti con tutte le poche cose che avevamo nello zaino e su, ancora più veloci, per scaldarci. In 3 ore e 15' siamo arrivati in cima con un panorama fantastico e solo altre tre persone. Seduti al riparo del vento del nord siamo riusciti a goderci lo spettacolo per quasi un'ora. Intanto sono arrivate altre due ragazze spagnole. Che la Marmolada non sia più di moda? Quasi soli alle 11 in cima con questa giornata? Invece eravamo solo in anticipo. Per fortuna quasi in fondo alla ferrata vediamo un'interminabile fila che sta salendo. Aumentiamo il ritmo e riusciamo ad incrociare senza difficoltà i primi. Sotto la forcella, al sole torna l'estate. Torniamo in pantaloncini e maniche corte e giù a salti per il ghiaione incredibilmente ancora morbido. Poi in mezzoretta scendiamo quello che resta fino alle bici che ci permettono di scivolare a valle senza massacraci piedi e ginocchia. Sono solo le 13 e, da veri insaziabili, non possiamo tornare a casa: ci trasferiamo alla palestra di roccia di Predazzo lungo il Travignolo dove completiamo la giornata con un paio di tiri per me durissimi che mi distruggono anche le braccia.
Io arrivo a casa pronto per il letto, Erica ha anche voglia di uscire con gli amici: ormai è più forte di me.
Qui la traccia wikiloc
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