mercoledì, dicembre 07, 2016

Bocca di Saval - Test Bottecchia Stelvio 27,5+

Oggi prova della 27,5+. Purtroppo è un telaio molto piccolo per me per cui la pedalata in salita è molto scomoda e non riesco a farmi un'idea dell'efficienza del mezzo. (anche perchè dopo la tirata di ieri le gambe sono ancora un pò provate) L'idea, comunque, è di aver fatto una fatica più paragonabile alla FAT che al 29". Partiti dal lago di Ledro abbiamo raggiunto con calma la bocca di Trat e, dopo una visita alla postazione del capitano Riccabona, siamo tornati all'ombra al rifugio Pernici e abbiamo percorso il bel sentiero in costa che porta alla bocca di Saval. La prima parte è ciclabile, nella seconda si va molto a piedi. Dopo un digressione panoramica sulla costa a destra del passo (merita), siamo scesi alla malga e poi per prato fino al bosco dove il 454 inizia a diventare sempre più difficile. La 27.5+ si comporta più o meno come la FAT e, essendo ammortizzata, è meno faticosa per le braccia. Anche in discesa sento che il telaio è piccolo per me: la precedente elettrica, di una taglia più grande, mi è sembrata più comoda anche in discesa. In alcuni passaggi devo scendere, comunque, complessivamente, mi è sembrato un itinerario da fare. Arrivati in valle abbiamo costeggiato il lago e poi, sono sceso veloce dalla Ponale per vedere il comportamento della bici su terreno facile: decisamente positivo. Il giudizio sulla bici è buono anche se, essendo così piccola, non sono riuscito a farmi un'idea precisa di come sarebbe guidarne una delle mia taglia.

 La Bottecchia Stelvio 27,5+ provata

 Postazione ricostruita del capitano Riccabona

 Il Crozzon di Lares
 La bocca di Trat e, sulla destra, il rifugio Pernici




















 Particolare della forcella con un interessante adattatore per mettere ruote con mozzo tradizionale su forcella con perno passante.
 Il Carè Alto
 La Presanella

 Il Cadria






 Il Coop di Breguzzo




 Il lago di Ledro
 Cima Pari

Qui la traccia Wikiloc e GPS

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